Per chi di voi ha avuto la possibilità di fare una bella passeggiata tra le vigne avrà sicuramente notato i differenti tipi di vegetazione che possono o no arricchire i filari.

Negli ultimi anni, grazie ad una migliore attenzione per l’ambiente e una maggiore consapevolezza del loro ruolo positivo nel ciclo non solo della vigna ma anche per l’ecosistema, si possono vedere bellissime vigne fiorite ricche di vegetazione.

Non si lascia solamente che le erbe spontanee crescano liberamente in vigna, ma durante l’autunno\inverno si vanno a seminare differenti tipologie di piante, pratica davvero molto antica chiamata “sovescio”.

Ma qual è lo scopo di tutto ciò? E quali benefici comporta?

Gli aspetti positivi sono davvero molti, vi elencherò quelli che maggiormente ritengo importanti:
Restituire sostentamento al suolo, seminando piante che immettono azoto e potassio (fondamentale per l’accrescimento delle piante) nel terreno attraverso le radici. Questa pratica viene effettuata in particolar modo in quelle coltivazioni dove non è possibile diversificare la produzione di anno in anno dato che si tratta di piantagioni perenni;
Come fertilizzante, proprio perché si tratta di piante annuali che finito il loro ciclo vitale verranno sfalciate e lasciate decomporre sul suolo o interrate in modo tale che vadano ad apportare sostanze organiche formando il famoso humus, di fondamentale importanza per la nutrizione dei vegetali.
Riduce il lavoro in vigna, in quanto le radici presenti nel terreno fanno sì che lo stesso rimanga morbido ma allo stesso tempo compatto, evitando dunque erosioni portate dalle piogge o causate dal passaggio di trattori cingolati.
– I fiori che sbocciano in primavera permettono alle api di lavorare liberamente. In più si favorisce la fecondazione e lo sviluppo del futuro frutto.

Esistono diversi tipi di sovescio, solitamente seminato assieme a specie utili, che vengono scelte in base alle tipologie di piante che si vogliono seminare e i benefici che possono apportare alle differenti varietà di coltivazione.

sovescio-vigna

Tra le erbe seminate dall’uomo è possibile che nascano anche quelle spontanee, alcune sono ottime se utilizzate in cucina per l’arricchimento dei piatti tipici locali, ricchi di tradizione.
Ad esempio il luppolo selvatico, in piemontese chiamato “luvertin” perfetto per una gustosa frittata, la menta selvatica ottima per un infuso o un the rifrescante, le ortiche, il tarassaco e la cicoria.

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La primavera è il momento migliore per poter ammirare la verdeggiante vegetazioni, la bellezza dei fiori e le api indaffarate nel loro lavoro, un momento unico per capire quanto sia importante salvaguardare la natura.