C’è qualcosa di nuovo nell’aria, un raggio luminoso che, partendo dalla Svezia, piano piano si sta facendo strada nel grigiore che avvolge il pianeta.
È il canto della protesta dei giovani che stanno prendendo coscienza di quanta distruzione gli umani abbiano perpetrato negli anni alla ricerca di benessere e guadagni.

Nascono così in tutto il mondo iniziative guidate dalla spirito di sostenibilità la cui missione è quella di sensibilizzare ciascuno di noi verso una coscienza etica, molte di queste hanno la volontà di insegnare anche ai più piccoli il rispetto per l’ambiente e il comportamento giusto verso la natura.
A promuovere questo tipo di didattica sono le strutture come scuole dell’infanzia, centri per bambini e spesso anche aziende attente al territorio.

Sporcarsi le mani di terra e uva fa bene ai bambini

Nei giorni scorsi fra i filari di Josetta Saffirio, tra le colline di Monforte, c’erano tanti piccoli gnomi che occhieggiavano con i loro cappucci colorati fra i bambini che vivevano l’esperienza della vendemmia e della pigiatura dei grappoli.

È la Vendemmia degli Gnomi, evento organizzato dalla vignaiola Sara Vezza per dare la possibilità alle famiglie di partecipare alla raccolta dell’uva e assistere alle fasi produttive del vino, accompagnando i veri protagonisti di questa giornata i bambini, per trascorrere momenti di aggregazione nella natura.

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(Foto scattate durante la Vedemmia degli Gnomi, 2019 Foto – Josetta Saffirio)


La Didattica dietro all’Adozione di un filare

Questa giornata fa parte del progetto Adotta un Filare, uno dei tanti nati dalla mente vulcanica di Sara Vezza per avvicinare gli appassionati di vino alla salvaguardia di un territorio unico tutelando il sapiente lavoro necessario per produrre un vero Barolo DOCG.

Lo spirito di questo progetto, nato due anni fa, è la volontà di essere un’attività educativa che coinvolge le persone direttamente organizzando durante l’anno alcune giornate in cui gli adottanti dei filari e i visitatori possano entrare in diretto contatto con il lavoro in cantina e in vigna, creando un gruppo affiatato di appassionati.

Adotta un filare vuole avere anche un’impronta didattica volta a far scoprire da vicino quelli che sono i cicli di vita della vigna e i lavori necessari alla pianta in ogni fase della sua crescita per dare così una maggior consapevolezza in ambito di salvaguardia ambientale.
Lo stesso scopo formativo si rivolge anche ai bambini attraverso le attività dedicate con l’obiettivo di trasmettere loro la consapevolezza verso la natura; questo è il filo conduttore che unisce ogni iniziativa nel mondo per far capire quanto sia necessario e urgente il cambiamento del rapporto con il pianeta.

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(Foto scattate durante la Vedemmia degli Gnomi, 2019 Foto – Josetta Saffirio)


Vendemmia degli gnomi

Durante la vendemmia i bambini sono stati guidati nei filari dove hanno raccolto una cassetta di uva e con questi semplici ma non scontati gesti hanno potuto vivere l’esperienza del contatto diretto con la natura e con i cicli di vita di un frutto, staccando i grappoli dalla pianta, calpestando la terra dell’interfila dei filari e imparando come l’uomo debba interagire con la natura nel rispetto, perché la natura è generatrice di vita come il grappolo di uva che hanno fra le mani.

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(Foto scattate durante la Vedemmia degli Gnomi, 2019 Foto – Josetta Saffirio)

I nostri vecchi saggiamente dicevano che i bambini devono sporcarsi con la terra, per imparare a conoscerla e a rispettarla, in questo modo gli adulti di domani crescono imparando anche nozioni dimenticate come il contatto con gli animali e le tante colture del territorio scoprendo anche le zone impervie ancora incontaminate come quelle delle nostre Langhe più remote.

La maggior parte dei bambini di oggi non ha mai raccolto un frutto da un albero o accarezzato gli animali di una fattoria: questo perché la vita urbana non permette contatti diretti con la natura, e Sara Vezza, pensando ai suoi figli, organizza queste giornate dedicate ai più piccoli per far vivere loro il contatto con la realtà rurale attraverso il gioco, con attività varie come quelle di Renato Priola delle Colline di Giuca in cui i bambini si cimentano nelle attività pratiche della quotidianità contadina per imparare il valore della natura e dei suoi prodotti.

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(Foto scattate durante la Vedemmia degli Gnomi, 2019 Foto – Josetta Saffirio)

La trasformazione responsabile della materia prima

Il capitalismo sta vivendo un particolare momento storico evolvendo verso una vera e propria rivoluzione etica, la cui mission non è più aumentare i profitti delle imprese, come accadeva in passato, ma è quella di impegnarsi in azioni responsabili verso l’ambiente, le prossime generazioni e i lavoratori.

Appare chiaro come in quest’ottica, i processi industriali di trasformazione delle materie prime vadano ridimensionati creando quindi filiere a basso impatto ambientale.

È importante quindi che ciascuno di noi sia consapevole dei prodotti che consuma, ed è per questo durante la giornata di vendemmia i bambini hanno potuto assistere alla prima fase di lavorazione delle uve e seguire i processi di trasformazione in cantina, guidati dalla didattica che ha fatto conoscere loro anche i processi meccanici per la realizzazione del prodotto educando quelli che saranno i futuri acquirenti a riconoscere i prodotti delle aziende realizzati con l’attenzione alla salute e all’ambiente con la scelta di utilizzare metodi a basso impatto ambientale, proprio delle aziende responsabili.

 

Insieme è più bello

E mentre il tramonto arrossa le prime nebbie autunnali grandi e piccoli fanno ritorno a casa con la soddisfazione e l’orgoglio di aver contribuito alla nascita di un prodotto della terra come il vino e di una didattica che entra in famiglia e diventa spunto per la propria filosofia di vita, l’approccio all’ambiente e di educazione verso i più piccoli.

C’è un’usanza nelle famiglie delle Langhe, di mettere da parte qualche bottiglia di Barolo o Nebbiolo ogni volta che nasce un bambino e di regalargliela una volta diventato adulto, con la speranza che possa essere consapevole della ricchezza di quel dono, e magari, mentre sorseggia il suo vino, ricorderà di quelle giornate in cui, con le mani macchiate dagli acini, imparava a conoscere il percorso e la storia proprio del contenuto di quella bottiglia che, dopo tanti anni sta stappando.

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(Foto scattate durante la Vedemmia degli Gnomi, 2019 Foto – Josetta Saffirio)