Scopriamo i benefici di questa attività sostenibile all’ambiente e come portare in tavola le erbe di campo commestibili con squisite ricette

Con l’arrivo della bella stagione nasce il bisogno di immergersi nell’atmosfera primaverile, interrompere la routine settimanale e trovare benessere vivendo esperienze nel verde e all’aria aperta, un toccasana per il corpo e la mente.

Esistono diverse attività per connettersi con la natura all’insegna delle nuove tendenze green che spopolano negli ultimi anni, ma che in realtà sono antiche tradizioni del nostro territorio: parliamo della pratica del Foraging, la raccolta dei prodotti spontanei che si trovano in natura come nel caso delle erbe selvatiche.

Era un compito riservato alle donne quello di raccogliere queste erbe: sapevano riconoscerle, selezionarle e ne conoscevano le virtù per usi sia in cucina che curativi.

Ecco come il foraging, quest’arte antica quanto il mondo, oggi si fa portavoce del cambiamento dei tempi in accordo con il desiderio di riscoprire la natura e i suoi frutti e di avvicinarsi ad essi in modo sostenibile.

I motivi per rivalutare la pratica dell’andare per erbe sono molti.

Richiamiamo il pianeta

Per prima cosa il ritorno della raccolta delle erbe spontanee è una attività che ci rende consapevoli dell’ambiente che ci circonda e ci sensibilizza in modo concreto ai problemi legati ad esso.
Sentiamo infatti il bisogno di rimediare ai danni delle azioni passate e dell’impatto negativo che hanno avuto sul nostro pianeta: percorrere sentieri, immergersi nella natura, riscoprire l’importanza dell’alimentazione locale e trovare il tempo di apprezzare la Terra ci fa sentire più connessi ad essa e più propensi a proteggerla.

 

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Eco week-end di primavera e attività sostenibili fra i sentieri di Langhe e Roero

In secondo luogo sempre più persone scelgono vacanze e attività per il week-end a sostegno della sensibilità ambientale e delle economie locali.

Sperimentare questa raccolta infatti ci porta anche a conoscere il territorio che ci circonda, come nel nostro caso il Piemonte, considerato da Lonely Planet la regione più bella dell’anno 2019, dove fra i filari delle Langhe e del Roero possiamo scoprire la biodiversità locale.

Camminare fra i sentieri ci regalerà benessere e serenità e sarà facile trovare sul nostro cammino fra i vigneti numerose erbe spontanee come portulaca, ortica, tarassaco, pimpinella, cicoria selvatica, farinello, borragine, luppolo selvatico.

Queste erbe vengono salvaguardate all’interno dei filari dai viticoltori attenti alla biodiversità vegetale, che scelgono metodi di coltivazione a basso impatto ambientale e sono propensi al metodo biologico e sostenibile.

(Foto scattata a Monforte nei filari della produttrice Sara Vezza della cantina Josetta Saffirio”)

Riscoprire l’importanza dell’alimentazione locale a KM 0

In ultimo ci permette di conoscere i prodotti della natura in un modo del tutto nuovo per la maggior parte di noi: siamo infatti abituati a trovare negli scaffali dei supermercati cibi che arrivano da ogni parte del mondo, in qualunque stagione dell’anno, ma ignoriamo quei prodotti che crescono spontaneamente nel nostro territorio e naturali al 100%, come le erbe di campo.

Ci rendiamo così conto del ritmo delle stagioni e del ciclo del tempo e impariamo come la natura possa essere sfruttata in maniera ecosostenibile lasciandola intatta.

Ricette di Primavera con le erbe spontanee

Concretizziamo la nostra camminata e la raccolta delle erbe selvatiche grazie al valore culinario del foraging: le erbe spontanee si prestano infatti benissimo a ricette sane, ricche di proprietà nutritive e low cost, perfette da assaporare nei nostri week end di primavera immersi nella natura.

Ecco alcune idee per ricette semplici e squisite da mettere nel cestino del pic nic per pranzi en plein air.

Frittata di luvertin

Visto che siamo in Piemonte, non possiamo non proporvi una ricetta tipica: la frittata di Luvertin: comunemente chiamato così in dialetto piemontese sta ad indicare l’asparago o luppolo selvatico, un’erba che cresce spontaneamente in prossimità dei filari e dei fossi, facile da trovarsi durante la bella stagione.


Ingredienti e preparazione
(6 persone)

• Mazzo abbondante di cime di luvertin, • 6 uova,
• sale q.b,
• pepe q.b,
• parmigiano 100g

Sbollentate velocemente in acqua salata le cime di luvertin, vanno consumate sempre previa cottura, fatele appassire in una padella antiaderente con un cucchiaio d’olio d’oliva a fuoco lento.

Versate in una ciotola le uova, aggiungete il formaggio grattugiato, il pepe e il sale.
Ora mescolate per amalgamare gli ingredienti.

Una volta appassite unite le cime di luvertin al composto di uova.

Scaldate in una padella un filo di olio di semi e versate il composto.
Cuocete a fuoco vivace per 15 minuti, ruotando la padella di tanto in tanto.

La stessa ricetta è squisita anche preparata con altre erbe spontanee che potete raccogliere come il tarassaco, la cicoria, la pimpinella, ortica.

Torta salata con il tarassaco

La torta salata è un alternativa fresca e gustosa da gustare sia fredda che calda perfetta per brunch e pic nic.


Ingredienti e preparazione

• Mazzo abbondante di tarassaco,
• 1 confezione di pasta sfoglia,
• 1 cipolla,
• ricotta 200g;
• olio extravergine di oliva q.b,
• pepe bianco q.b,
• pinoli a piacere,
• erbette aromatiche (timo, prezzemolo) q.b

Pulite il tarassaco, lasciatelo a bagno per qualche minuto con un cucchiaio di bicarbonato e sciacquate con acqua abbondante.
Fate bollire in acqua salata per pochi minuti e sgocciolate.

Tagliate finemente la cipolla e fatela ammorbidire con un filo d’olio in una padella calda.
Nel frattempo tagliuzzate il tarassaco e cuocetelo nella padella insieme alla cipolla per circa 10 minuti.
Aggiungete sale e pepe. Lasciate raffreddare.

Adagiate la pasta sfoglia sulla teglia con la sua carta da forno, bucherellate la superficie.
Aggiungete alla ricotta il tarassaco e la cipolla cotti ed erbe aromatiche come timo e prezzemolo e amalgamate il tutto.
Stendete sulla pasta sfoglia il preparato aggiungendo i pinoli.

Cuocete in forno caldo (circa 190°) per 20 minuti, controllando la doratura

Altre idee in cucina con le erbe spontanee

Potete comunque sbizzarrirvi in cucina con le erbe selvatiche che sono ottime anche in insalata o in pastella da servire calde come le frittelle di sambuco.

Dopo esservi rigenerati con questa giornata all’aria aperta potete coccolarvi con una tisana preparata con le erbe raccolte come malva, menta, melissa, equiseto, sambuco, ciascuna con proprietà curative specifiche.