Scopriamo cosa significa essere una cantina sostenibile attraverso l’intervista a Sara Vezza, produttrice di vini delle Langhe

Negli ultimi mesi sentiamo parlare sempre più di sostenibilità, soprattutto come soluzione per contrastare i cambiamenti climatici causati dall’uomo che stanno trasformando il pianeta in un luogo inospitale.
Dalla varie organizzazioni mondiali impegnate nell’ambito ambientale è appurato che siamo in piena emergenza climatica: questo grido di aiuto che la terra ci sta rivolgendo va ascoltato per poter lasciare ai nostri figli un mondo migliore.

Un obbligo morale forte e importante che si traduce in comportamenti e azioni concrete a tutela dell’ambiente; è un impegno di cui ognuno di noi deve farsi carico, ma oltre al singolo anche le imprese che hanno maggior impatto sul tema della sostenibilità.

I brand sostenibili

Negli ultimi tempi grandi brand infatti hanno sposato la causa della sostenibilità, impegnandosi in progetti ambiziosi a difesa dell’emergenza climatica, dei diritti umani, attraverso una diverse azioni etiche.

 

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Che cosa vuol dire per un’azienda essere sostenibili?

Il principio che guida la sostenibilità è lo sviluppo sostenibile che riguarda in modo interconnesso l’ambito ambientale, economico e sociale, che nel caso delle realtà aziendali sono costituti dai sottoinsiemi: dipendenti, finanza, gestione delle produzioni in termini di emissioni e impatto ambientale, clienti e legami con il territorio e la propria realtà.

Secondo questa metodologia di lavoro molte cantine, aziende agricole hanno creato le loro mission che in molti caso gli hanno permesso di distinguersi, sfruttando l’autenticità come fattore primario.

La sostenibilità nel settore vitivinicolo

La sostenibilità nel settore vinicolo fa riferimento ai metodi di una filosofia green: questo in termini pratici consiste nell’applicazione di una serie di criteri da seguire per lavorare nella tutela dell’ambiente e del consumatore finale scegliendo una produzione a basso impatto ambientale, e producendo vini naturali e biologici.

Tuttavia molte le cantine, oltre a questi aspetti strettamente legati alla produzione del vino, vogliono ampliare il concetto scegliendo di applicare la sostenibilità anche in termini di fattori umani.

 

Essere una cantina sostenibile a 360°

Ce ne parla Sara Vezza, produttrice di vini delle Langhe, che da oltre 12 anni ha scelto una strada sensibile ed ecologica per la sua azienda vitivinicola, costruendo così la sua filosofia basata su una metodologia sostenibile.
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“Essere contadino significa avere una grande responsabilità “dice la produttrice che da sempre è impegnata nella salvaguardia dell’ambiente, sentimento che nasce dall’amore verso la sua terra e viene applicato attraverso un progetto costante di ecosostenibilità sia in vigna che in cantina.

L’eredità che ci è stata lasciata è quella che lasceremo ai nostri figli; possiamo tradurrequesto tuo pensiero in azioni concrete nel rispetto del territorio, e quali sono le tue scelte in termini di metodo?”

“Il rispetto della terra nasce dalle scelte che si fanno nel vigneto,  per questo abbiamo deciso di ridurre i prodotti chimici utilizzati.
Inoltre facciamo parte del progetto Tergeo Italia di qualificazione delle soluzioni tecnologiche e gestionali in materia di sostenibilità nel settore vitivinicolo.
Ad esempio la sistemazione del vigneto ‘Girapoggio’, con la lavorazione non profonda del terreno prima della messa a dimora delle piante, l’inerbimento totale del filare riducono l’erosione delle acque superficiali.

Una serie di scelte che hanno ha fatto si che nel 2014 sia iniziata la conversione al biologico certificato.”

(Foto scattata a Monforte nei filari della produttrice Sara Vezza della cantina Josetta Saffirio)

Gestione energia e fonti rinnovabili

Il metodo di gestione vigneti e vinificazione è pero solo uno dei tanti fattori di sostenibilità aziendale, le imprese possono impegnarsi anche in termini di gestione delle risorse energetiche per contrastare la minaccia del cambiamento climatico in termini di emissioni di CO2 e gas serra.

La stessa Unione Europea lo scorso anno ha stilato una serie di obiettivi e misure da adottare per contrastare i cambiamenti climatici; una strategia a lungo termine che prevede la riduzione entro il 2030 delle emissioni di gas di almeno il 40%.


“Come gestisci le emissioni di CO2 prodotte dalla tua cantina? Hai adottato misure sostenibili
per la gestione delle risorse di energia?”

“Nel 2010 abbiamo attivato un impianto fotovoltaico da 20 Kw, con il quale produciamo il doppio dell’energia che ci serve per la cantina.
Questo ci consente di ridurre le emissioni di Co2 di 13.000 chili all’anno e 6.500 chili di petrolio ogni anno.

Inoltre per concretizzare ulteriormente la nostra impronta ecologica stiamo lavorando alla realizzazione di un parco, dove regnano le specie autoctone di fauna e flora.
L’aumento della superficie aziendale di bosco gestito è il nostro impegno concreto per immettere sempre più ossigeno nell’ambiente, allo scopo di bilanciare le emissioni di Co2.”

“Si parla di progettazione sostenibile secondo cui ogni costruzione deve inserirsi in modo armonioso nell’ambiente naturale.
Hai adottato un criterio di progettazione sensibile per la realizzazione della tua cantina?”

“Si la cantina è stata progettata in modo da essere integrata nel paesaggio rurale e ridurre lo scambio termico con l’esterno. L’isolamento è stato fatto usando del sughero naturale ed è stata progettata su due livelli in modo da occupare il suolo in modo meno impattante.”

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Riciclo

La sostenibilità si concentra anche sul tema della produzione di materiali di scarto in termini di recupero e riciclo.
Nell’ultimo passaggio della produzione di un prodotto si colloca la gestione sostenibile degli imballaggi: si parla infatti di imballaggi intelligenti che prevedono soluzioni di packaging e rivestimenti per cibo e bevande che siano il più possibile riciclabili e che spesso sono già il risultato di materiale di scarto riciclato.

“Il tuo metodo tiene conto degli impatti che la produzione di una bottiglia ha sull’ambiente? In
quale modo gestisci i materiali di scarto e gli imballaggi?”

“Seguendo la nostra filosofia green, la cultura del riciclo è sempre stata sostenuta con grande impegno a partire dalla scelta dei materiali utilizzati, prediligendo quelli ecologici fino ai prodotti di scarto che produciamo.

Il nostro obiettivo è quello di ridurre gli imballi, per questo scegliamo vetro più leggero, specificatamente vetro scuro riciclato al 90%, tappi più corti e meno cartone.
Scegliamo fornitori per i nostri imballaggi che seguano la nostra filosofia ambientalista a sostegno dell’economia circolare.

Inoltre abbiamo posto attenzione anche ai rifiuti prodotti dalla cantina, per questo facciamo parte del consorzio ‘Cascina Pulita’ che ritira e gestisce in modo corretto tutti i rifiuti che produciamo (olio esausto, batterie, contenitori di fitofarmaci).”

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Sostenibilità sociale e del territorio

Parlare di sostenibilità sociale significa dare importanza al concetto di centralità del singolo inserito in un contesto collettivo: da quello lavorativo, a quello sociale, a quello culturale etc. Sono le persone ad essere coinvolte in prima persona attraverso azioni concrete da cui possono trarne benessere e benefici.

“Quanto è importante il fattore umano per la tua attività?”

“Do molta importanza a quella che è l’organizzazione di eventi legati al mondo del vino; questa capacità comunicativa fa parte dell’essere donna: noto infatti che è un fattore che accomuna tutte noi Donne del Vino (associazione di cui faccio parte).

Organizzo eventi all’interno della mia cantina per la collettività, in cui cerco di coinvolgere non solo gli appassionati di vino ma tutti coloro che amano stare in compagnia e vivere esperienze.
Ad esempio il parco che stiamo realizzando ha anche come obiettivo quello didattico e culturale infatti vuole avvicinare le scuole al mondo e alla cultura del vino.

Sogno la mia cantina come un museo naturale aperto a tutti, da visitare per conoscere e scoprire i segreti dei vini, far vivere in prima persona il territorio, raccontare la nostra storia e la tradizione.
Per questo organizzo giornate a tema, degustazioni, cene in vigna, do la possibilità di adottare un filare per prodursi il proprio vino, partecipo e organizzo convegni.

Tutto questo è reso possibile grazie ai miei collaboratori, con i quali ho costruito una squadra vincente: insieme pianifichiamo progetti di lavoro per lo sviluppo futuro dell’azienda in piena collaborazione e scambio reciproco di idee.”

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(Team building by Josetta Saffirio)


“Cosa vuol dire per te avere consapevolezza nella sostenibilità del proprio territorio?”

“Questa per me è la seconda dimensione di sostenibilità della mia filosofia: l’importanza della valorizzazione del territorio locale attraverso le più svariate espressioni di attività e forme d’arte.

L’amore verso il mio territorio e il forte senso di appartenenza mi viene trasmesso anche dalle persone che lo abitano, la vera anima del nostro territorio.

Per questo sosteniamo infatti attività locali come la squadra di calcio Barolo Boys, inoltre siamo sponsor del Monforteinjazz, un evento Jazz che si svolge ogni anno a Monforte d’Alba.

Amo questo connubio fra vino e arte.”